Un augurio per il prossimo anno

lunedì 31 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
I signori della truffa
Whistler: I want peace on earth and goodwill toward man.
Bernard Abbott: Oh, this is ridiculous.
Martin Bishop: He's serious.
Whistler: I want peace on earth and goodwill toward men.
Bernard Abbott: We are the United States Government! We don't do that sort of thing.
Martin Bishop: You're just gonna have to try.
Bernard Abbott: All right, I'll see what I can do.
Whistler: Thank you very much. That's all I ask.
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The winner is: Vikram Chandra!

sabato 29 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

Secondo anobii quest'anno ho letto 30 libri per un totale di 12409 pagine. Un anno positivo per la lettura, e non solo per la quantità. Il libro dell'anno è, senza dubbio, Giochi Sacri di Vikram Chandra. Non mi dilungherò molto su questo libro, vi consiglio di leggervi la recensione di Francesca Cingoli oppure quella di AleRooTs, entrambe meritevoli.


Un altro bel libro è "Le Benevole", opera prima di J. Littell. Il libro mi è piaciuto, pur non trovandolo perfetto: è singolare come riesca a suscitare reazioni opposte in diversi lettori. Per una recensione potete leggervi questa ad opera di Wu Ming.


Per chi non avesse voglia di cimentarsi con questi due mattoni una lettura decisamente più fresca è "L'eleganza del riccio", di cui ho già parlato in un altro post.


Delusioni grandi quest'anno non ne ho avute, anche se J. Coe è rimasto molto al disotto delle attese con "La pioggia prima che cada". Niente di che neanche Manituana di Wu Ming, anche se alla fine non mi è dispiaciuto: se lo leggete fate una capatina sul sito web, davvero notevole, specie la parte riservata a chi ha già letto il libro.


Finisco l'anno leggendo "The Infinite Jest" di David. F. Wallace: non sono ancora a metà libro, vi farò sapere a gennaio :-)
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Dio è morto, Marx è morto...

venerdì 28 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

...e neanche Netscape si sente tanto bene.

A ben vedere il programma non era niente di che, la guerra dei browser l'aveva decisamente peggiorato, e la versione per Linux era pessima. Però la nostalgia è sempre tanta, è uno dei marchi che amo di più, fortuna che c'è la skin per Firefox.

(Segnalato da Manteblog)

Il portavoce di Al Qaeda?

giovedì 27 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Sicuramente l'ipotesi più probabile è che l'assassinio di Benazir Bhutto sia maturato negli ambienti ISI, legati storicamente a talebani e affini.

È interessante notare, al solito, la diversità di analisi tra stampa straniera e nostrana. Secondo il Corriere della Sera l'attentato sarebbe "stato rivendicato da Al Qaeda", esattamente dal "principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed". Io non mi ricordo che Al Qaeda abbia un portavoce, ma posso sbagliare.
Di certo la notizia non appare i varie fonti estere, sia inglesi che americane (di altre lingue non ho conoscenza approfondita, per cui mi limito ai siti anglofoni).
Semplice prudenza o scoop del Corriere? Fatto sta che quello che loro definiscono portavoce (Sheikh Saeed) non è affiliato ad Al-Qaeda, ma al Jaish-e-Mohammed ed è, ahem, al gabbio dal 2002...
UPDATE (28/12/07, 1:35): la "soffiata" ricevuta da Adnkronos e riportata dal Corriere sembra buona, anche il Counterterrorism Blog riporta la notizia. Il portavoce però si chiama Mustafa Abu Yazid . Grazie a Silendo per la consulenza :-)

L'America passa al solare?

mercoledì 26 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
image from http://www.schott.com/newsfiles/20060209192604_Parabolrinne_mit_Sonne_bearb.jpeg Interessante articolo su Scientific American, che delinea un piano per produrre il 69% dell'elettricità USA con centrali solari. Non è esattamente un piano da poco, considerata la previsione di spendere 400 miliardi di dollari da qui al 2050.

Gli autori non mancano di far notare gli indubbi benefici del piano, sia dal punto di vista ambientale che strategico. Con grande onestà si ammettono i punti deboli, dovuti alla necessità di evoluzione di alcune tecnologie: efficienza delle celle fotovoltaiche, delle tecnologie per stoccare il surplus energetico come aria compressa, necessità di una migliore infrastruttura di trasporto dell'energia elettrica, visto che le centrali sarebbero collocate nel Southwest.

Citata anche la tecnologia solare termodinamica che Rubbia sta sviluppando in Spagna: anche in questo caso c'è bisogno di uno sviluppo consistente per abbattere i costi.

Le note più dolenti arrivano alla fine dell'articolo, quando si tratta di pagare il conto:

Without subsidies, the solar grand plan is impossible

d'altra parte si fa notare come già in altri settori meno strategici si ricorra pesantemente ai sussidi (agricoltura, in passato telecomunicazioni).
Che dire? Sicuramente è una lettura interessante, che prova a tracciare un futuro verde facendo qualche numero concreto. Il fatto è che i numeri sono davvero grossi: non è solo una questione di finanziamento, è anche la scommessa del progesso tecnologico per avere costi sostenibili, il pericolo di fare un investimento su un'unica fonte, senza diversificare, esponendosi al disastro se qualcosa va male.
D'altra parte se c'è una nazione che si può permettere uno sforzo del genere sono proprio gli USA, che hanno una disponibilità di energia solare come pochi al mondo, e che trarrebbero un vantaggio strategico incalcolabile da un'opzione del genere.
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Stiamo lavorando per voi

Posted by tfrab 0 comments
Sto aggiornando un po' il template del sito, ovvero il codice HTML che fa funzionare la baracca. Niente di clamoroso, ma se vedete qualche cosa che non va lasciate un commento su questo post o mandatemi un'e-mail. Per ora i vecchi commenti non sono più visualizzabili, spero di riuscire a recuperarli.UPDATE: commenti recuperati con successo

Nel frattempo il feed del sito è diventato http://feeds.feedburner.com/tfrab. Il feed è un nodo molto pratico per sapere quando un sito viene aggiornato senza tornarci di continuo, se avete un browser recente basta cliccare sopra quel link, altrimenti potete provare Google Reader o simili.

Maggiori informazioni sui feed qui.

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Maggiori rischi di cancro e leucemia per chi abita vicino una centrale nucleare?

martedì 25 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Secondo un recente studio tedesco i bambini che vivono vicino una centrale nucleare avrebbero maggiori rischi di sviluppare cancro e leucemia. In particolare nel raggio di 5 chilometri dalle centrali si sono registrati 77 casi di cancro tra cui 37 di leucemia, contro un valore atteso di 48 e 17.

Il dato proviene da una fonte affidabile, il Deutsches Kinderkrebsregister, tuttavia:
the observed increase in cancer cannot be explained by radiation exposure from a nuclear power plant. The statistical study and known causal connections between the risk of cancer and radiation are thus not compatible
Il risultato potrebbe avere altre spiegazioni, attualmente non c'è nessun rapporto di causa-effetto.

Che vuol dire? Che ci possono essere altri fattori che non hanno nulla a che vedere col nucleare. Supponiamo, ad esempio, che le centrali osservate sorgano tutte in zone fortemente trafficate: avremmo nell'aria molti ossidi d'azoto. Se andassi a fare uno studio troverei che il nucleare è associato alle piogge acide, ma ovviamente non esiste nessun nesso di causalità.

In questo caso non sappiamo ancora se si tratti di un'associazione del tutto fortuita, come l'esempio appena fatto, o di un vero campanello d'allarme. Staremo a vedere gli sviluppi: nel frattempo bisognerà sorbirsi la solita litania anti-nucleare.

Buon Natale

lunedì 24 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

Ring them bells, ye heathen
From the city that dreams,
Ring them bells from the sanctuaries
Cross the valleys and streams,
For they're deep and they're wide
And the world's on its side
And time is running backwards
And so is the bride.

Ring them bells St. Peter
Where the four winds blow,
Ring them bells with an iron hand
So the people will know.
Oh it's rush hour now
On the wheel and the plow
And the sun is going down
Upon the sacred cow.

Ring them bells Sweet Martha,
For the poor man's son,
Ring them bells so the world will know
That God is one.
Oh the shepherd is asleep
Where the willows weep
And the mountains are filled
With lost sheep.

Ring them bells for the blind and the deaf,
Ring them bells for all of us who are left,
Ring them bells for the chosen few
Who will judge the many when the game is through.
Ring them bells, for the time that flies,
For the child that cries
When innocence dies.

Ring them bells St. Catherine
From the top of the room,
Ring them from the fortress
For the lilies that bloom.
Oh the lines are long
And the fighting is strong
And they're breaking down the distance
Between right and wrong.

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Per una serenissima gestione dei rifiuti

sabato 22 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

Quando parla di America The Corrier of the Sera è un giornale che non mi piace proprio, vedo però che in altri ambiti riserva piacevoli sorprese. Sull'edizione odierna G. Stella illustra l'imbarazzante differenza nella gestione dei rifiuti tra Napoli e Venezia.

Nulla di particolarmente sorprendente per gli addetti ai lavori, che già da tempo sono consapevoli del bassissimo impatto ambientale dei termovalorizzatori (e comunque mettetela come volete, ma per alcuni tipi di rifiuto l'inceneritore è inevitabile).

Nel frattempo molte regioni sono ad un passo dall'emergenza rifiuti, per tacer dei rifiuti industriali, in larga parte smaltiti all'estero. Chi c'è nel nostro futuro? Napoli o Venezia? Qua si tifa per il leone.

Somalia: 2 luglio 1993

venerdì 21 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Stasera, ore 21, su History Channel, segnalato da Silendo. Qui la ricostruzione di quella tragica giornata.
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Vendere Alitalia ad Airfrance...

mercoledì 19 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

...ma anche ad Air One. Ovvero quando un politico si avvicina sempre di più alla sua imitazione.
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Breaking News

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Here comes the story of the Hurricane...

lunedì 17 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Ritorno brevemente sul tema climate change per segnalare questo articolo di galileonet.it: pare confermato, una volta di più, che riscaldamento globale e potenza degli uragani non siano correlati.

In effetti la cosa era già abbastanza nota guardandosi un po' di dati, che mi prometto di postare appena li ritrovo.

La fonte, Nature, è assolutamente autorevole, seguirà link alla fonte originale :-)
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In the Kanji characters crisis is written with two symbols

domenica 16 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

Leggo che l'intervento di Al Gore alla consegna del Nobel per la pace ha scatenato le inevitabili polemiche. Il Corrier of the Sera virgoletta la frase "La battaglia per il clima e la salvezza della Terra è la nuova frontiera dell'antifascismo nel mondo", segno che hanno trovato la stessa frase in quel discorso. È interessante, perché io non la trovo, ma d'altra parte non è successo mai che i giornali italiani virgolettassero l'invirgolettabile, vero?

Comunque, stendendo il solito velo pietoso sullo stato dell'informazione in Italia, consiglio di leggere il discorso, perché chi l'ha scritto sa fare bene il suo mestiere. È ispirato, ottimista, con lo sguardo rivolto al futuro, ma con l'orgoglio per le scelte giuste fatte in passato dai propri predecessori.

Dice Al Gore che:

«In the Kanji characters used in both Chinese and Japanese, "crisis" is written with two symbols, the first meaning "danger," the second "opportunity." By facing and removing the danger of the climate crisis, we have the opportunity to gain the moral authority and vision to vastly increase our own capacity to solve other crises that have been too long ignored


Ha parecchie ragioni dalla sua, anche se politicamente sto da un'altra parte, e non condivido le soluzioni da lui prospettate (del resto non le condivideva neanche lui fino a poco tempo fa, quindi mi capirà...) sono d'accordo su questo punto, e già l'ho scritto.

Mi piacerebbe però che adesso gli oppositori di Gore sapessero rilanciare con altrettanta energia e vision, invece di dire semplicemente "non è vero", e scrollare le spalle.

Mi piacerebbe anche non si dicesse in giro che l'ambiente è un disastro per colpa degli americani, per il semplice fatto che non è vero, e il perché lo spiega benissimo John Bolton.

Ho speranza che tutto questo accada, perché secondo me gli USA hanno, potenzialmente, un gran presidente, speriamo se ne accorgano.

Let it snow!

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Tempo di aggiornamenti del blog molto irregolari. Nel frattempo di fuori nevica, e a me, come molti romani, sembra sempre la prima volta che vedo la neve :-)


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Missili SU Gaza?

mercoledì 12 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Mi segnala un caro amico danese questa foto: ma siamo proprio sicuri che i missili siano in arrivo invece che in partenza?

Fonte: Repubblica.it

UPDATE del 14 dicembre: scritto alla redazione del sito per segnalare, aspetto l'eventuale risposta.

A touch of magic

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Prima della piaga biblica dello sciopero degli sceneggiatori questa stagione TV è stata ricca di novità interessanti. Pushing Daisies, ad esempio, è il più bel pilot che io abbia mai visto. Anche il resto della serie è bello, ma rimanere ai livelli dell'esordio era praticamente impossibile.

La serie ruota attorno alla figura di Ned (interpretato da un ottimo Lee Pace), piemaker dotato di un potere soprannaturale che si rivela, a volte, più fonte di problemi che altro.

La fotografia e le scenografie sono curatissime, e conferiscono al telefilm un tocco quasi fiabesco, sul genere Tim Burton per intenderci. Le storie affrontano, con un tocco lieve, temi straordinariamente profondi: la difficoltà di vivere i propri sentimenti (il protagonista non può toccare la donna che ama, e neanche il suo cane), di comunicarli agli altri (Ned ha un segreto che non osa confessare a Charlotte), oltre alla morte, costantemente in primo piano grazie al bizzarro dono che il destino ha donato al nostro piemaker.

Per citare una bella recensione che ho letto:

Pushing Daisies, in short, is the rare television show that actually changes the way you look at television, a dazzlingly lush production that seems more at home as a big budget feature film (think Big Fish and you've approximated the look) filled with charmingly eccentric folk whom you can't wait to meet up with again. (Watch the scenes in which Ned and Chuck nearly touch hands from opposite sides of a wall--or pretend to hold hands by holding their own--and if your heart doesn't break, you're made of ice.)

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Where another probe has gone before

martedì 11 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

La sonda Voyager 2 ha superato il cosiddetto termination shock, accingendosi a superare i confini del sistema solare. La sonda gemella Voyager 1 aveva già superato il confine nel 2004, ma il momento del passaggio non era stato monitorato a causa di altri impegni della strumentazione a terra (le Voyager non hanno modo di registrare i dati).

Considerate che la sonda ha lasciato il nostro pianeta nel 1977, molti che leggono queste righe probabilmente non erano ancora nati, nel frattempo le due sonde hanno continuato a funzionare, inviando molti più dati di quanto ci si sarebbe potuti aspettare.

La sonda dovrebbe riuscire a funzionare più o meno fino al 2020, chissà quante scoperte riuscirà ancora a realizzare.
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Uranio Impoverito/2

Posted by tfrab 0 comments
Ritorno sulla questione uranio impoverito per segnalare questo intervento:

Uranio impoverito, occorre prendere delle decisioni

L'autore è Fernando Trementini, Generale di Brigata della riserva dell'Arma del Genio dell'Esercito Italiano. Consigliata una visita anche al suo sito.

E se il cambiamento climatico fosse una grande opportunità?

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Il cambiamento climatico è oggetto di un contendere feroce, con una tendenza molto marcata a schierarsi per partito preso invece che ragionare. Quando ne sentii parlare all'inizio, dopo aver letto un po' di letteratura scientifica dell'epoca, rimasi molto scettico.

Oggi il mio scetticismo è decisamente diminuito. Lo so, anche a me Al Gore sta poco simpatico, eppure ci sono validi motivi per considerare il problema, senza scadere nell'allarmismo dell' ex futuro presidente degli Stati Uniti.

How to Talk to a Climate Skeptic è un'ottimo punto di partenza per provare a vedere le cose da un altro punto di vista. In Italia uno dei migliori è Carletto Darwin, capace di parlare con competenza e ragionevolezza.

Soprattutto il post di oggi mi pare centri la questione di cosa fare in maniera esemplare:
viene da pensare automaticamente che se un paese produce molto CO2, automaticamente è ricco. Il fatto è che a questa relazione logica assolutamente dimostrabile, molti politici ne aggiungono un'altra: allora vuol dire che se uno produce poco CO2 non può essere ricco. Che però, dal mero punto di vista puramente, è falsa. Insomma, sempre parlando da un punto di vista di logica formale, niente vieta di essere virtuosi nelle emissioni serra ed essere ricchi.
E questo, dal punto di vista economico, è supportato da decine di esempi: i casi in cui si sono introdotte nuove tecnologie, anche se all'inizio con sovvenzioni statali, hanno sempre portato ad una creazione di ricchezza ed indotto. L'energia atomica, la tecnologia aereospaziale ovvero quella elettronica sono tutte nate sotto il segno della necessità esterna; sono tutte costate sovvenzioni statali consistenti. Ed hanno generato ricchezza senza fine.
Penso che sarebbe molto più utile che i politici rimanessero fuori dai problemi scientifici, si crea solo confusione. Il Protocollo di Kyoto è un'insensatezza colossale, investire in nuove tecnologie per sviluppare fonti energetiche diverse no: i grandi investimenti in ricerca, se i ricercatori hanno abbastanza libertà di lavorare, portano sempre ottimi risultati.

È importante che la politica abbia una visione aperta del mondo e sappia cogliere le opportunità: dire che la lotta al cambiamento climatico è inutile o controproducente equivale a sostenere il modello dei bisogni fissi e dei fattori fissi di produzione, non esattamente una posizione lungimirante.

Non ci sono più i mangiapreti di una volta

lunedì 10 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

Se anche uno come Richard Dawkins riconosce il ruolo del Cristianesimo nella nostra società magari è il caso che qualche politicante nostrano ci rifletta un po' sopra.

E magari anche qualche insigne matematico...
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La casa del silenzio - Orhan Pamuk

domenica 9 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments

Di cosa parla

La casa del silenzio è una vecchia casa di legno, a Forte Paradiso. Le vecchie assi scricchiolano, si sentono l'odore di muffa e i grilli che cantano.

Fatma e il suo servitore, il nano Recep, vivono lì da molti anni, serbando il ricordo delle cose passate, mentre intorno sono cresciuti i condomini di cemento, i bar affollati, le spiagge piene di bagnanti.

Un'estate, come tante altre, i tre nipoti Faruk, Nilgün e Metin vanno a trovare la vecchia nonna. Sarà però un'estate amara: i protagonisti scopriranno com'è difficile realizzare i propri sogni, rimanendo in bilico tra quello che sono stati e quello che potrebbero essere, un po' come la Turchia di oggi.

Perché leggerlo

Il libro ci aiuta a riflettere sulla vita, a chiederci come è stato ieri e come vorremo fosse domani. Come dice Fatma alla fine del romanzo:

[...]non si può ricominciare la propria vita; quel viaggio a senso unico, una volta concluso, non lo si può rifare; se però si ha un libro in mano, e anche se quel libro è confuso e misterioso, dopo che lo si è terminato, lo si può riprendere dall'inizio, se si vuole, lo si può rileggere per tentare di capire l'incomprensibile, di capire la vita [...]


Perché non leggerlo

È un'opera di un Orhan Pamuk ancora giovane: si vede la classe che lo porterà a prendere il Nobel, ma non è la sua opera migliore. Magari volete cominciare da qualcosa di più recente.

Il libro è intriso di melanconia: se cercate qualcosa di allegro state alla larga :-)

Fair use! Ovvero una citazione.

Ciò che separa l'Oriente dall'Occidente non sono né i vestiti, né le macchine, né le case, né i mobili, né le fabbriche, né le forme di governo, né i profeti! Tutto ciò è soltanto conseguente. Quello che ci separa da loro è un fatto piccolissimo, molto semplice. Loro hanno potuto percepire il nulla, l'abisso senza fondo che si chiama morte! Noialtri non abbiamo nemmeno il sospetto di questa terribile verità.

Altre recensioni

http://leggendolibri.areablog.it/?p=112
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Soli Deo Gloria

sabato 8 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Sir John Eliot Gardiner è uno dei direttori d'orchestra più celebri al momento. Non sono esperto di musica come altri concittadini di Tocqueville, ma ascolto spesso la musica di J.S. Bach, e mi piace l'interpretazione di Gardiner e dei suoi English Baroque Soloists.

Una delle cose più belle di questo gruppo è il Bach Cantata Pilgrimage che li portò, alla fine del 1999, a girare la Germania, per suonare Bach nei luoghi e nei tempi pensati in origine per le cantate che il genio di Eisenach regalò all'umanità nel corso degli anni.

SDG, Soli Deo Gloria, è l'acronimo che Johann Sebastian apponeva alla fine dei suoi spartiti, ad indicare la sua devozione e il desiderio di servire Dio attraverso la musica.

È straordinario come il senso del sacro così vivo in Bach sopravviva ai secoli, alle interpretazioni dei musicisti che leggono i suoi spartiti, a tutta la storia che ci separa da lui, per risuonare così intensamente nel profondo dell'animo.

Freue Dich Erloste Schar BWV 30 - no. 1 chorus
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Uranio Impoverito

venerdì 7 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Vedo, dal blog di Carlo Panella, che continua la polemica sull'uranio impoverito. Proverò a dare un piccolo contributo alla discussione.

I fatti

Una buona spiegazione degli effetti dell'uranio impoverito è sul sito del WHO, l'organizzazione mondiale della sanità. Altre informazioni si trovano su questa pagina della IAEA, l'agenzia internazionale dell'energia atomica.

Cosa dice la WHO

Secondo l'organizzazione mondiale della sanità:
In a number of studies on uranium miners, an increased risk of lung cancer was demonstrated, but this has been attributed to exposure from radon decay products. Lung tissue damage is possible leading to a risk of lung cancer that increases with increasing radiation dose. However, because DU is only weakly radioactive, very large amounts of dust (on the order of grams) would have to be inhaled for the additional risk of lung cancer to be detectable in an exposed group. Risks for other radiation-induced cancers, including leukaemia, are considered to be very much lower than for lung cancer.
Insomma, l'effetto dell'uranio è considerato molto scarso, anche in una popolazione, come quella dei minatori, che ha un'esposizione presumibilmente molto più elevata dei militari.

Da notare poi che si parla di leucemie e tumori ai polmoni. Nei dati citati dal ministro Parisi si parla di tumori in generale, quindi molti sono difficilmente correlabili all'uranio impoverito.

Cosa dice la IAEA

Anche il sito della IAEA cita studi fatti su minatori impegnati nell'estrazione dell'uranio. Si nota lo stesso fenomeno citato da Panella sui militari italiani, the "healthy worker effect": in pratica le persone studiate sono mediamente sane, non perché l'uranio faccia bene, ma perché si tratta di giovani in buona salute, quindi meno predisposti ad ammalarsi.

Inoltre sono citati studi sui veterani della Guerra del Golfo:
The results of these studies have been published and the main conclusion is that the war veterans do show a small (i.e., not statistically significant) increase in mortality rates, but this excess is due to accidents rather than disease. This cannot be linked to any exposures to DU.
Conclusioni

Non riesco a trovare alcuna prova a sostegno della tesi che l'uranio impoverito provochi i danni che la stampa italiana sembra imputargli.

L'unico problema serio emerso, dal sito della WHO, è la possibilità che a lungo andare l'uranio impoverito possa contaminare le falde acquifere. Questo richiederebbe una certa attenzione e una bonifica attenta delle zone interessate. D'altra parte la bonifica è comunque necessaria, per rimuovere, ad esempio, le bombe inesplose.
Mi pare, purtroppo, che si tacciano altri fenomeni di possibile rischio: mi dicono ad esempio che il benzene venga usato di routine nella pulizia delle canne delle armi.

Qui non c'è nulla da discutere: il benzene provoca sicuramente leucemie, se è vero è una pratica da fermare subito.

Tocqueville - La città dei liberi

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Copio-incollo dal sito


TocqueVille è un aggregatore per blog liberali, conservatori, neoconservatori, riformatori e moderati. Per diventare cittadini di TocqueVille non è necessario aderire ad alcun "manifesto" o programma politico, né appoggiare un particolare partito o schieramento di partiti. Il nostro obiettivo è quello di far dialogare e crescere culturalmente quest'area di riferimento, in uno spirito fusionista.


Da oggi sono cittadino anch'io: alcuni dei miei concittadini erano già nella colonna dei link a destra, altri arriveranno ;-)
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Deutsche Grammophon ist Deutsche Grammophon

mercoledì 5 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments
Ancora mp3 in vendita senza DRM, stavolta è un pezzo grosso come Deutsche Grammophon. Il catalogo dei pezzi disponibili è, ovviamente, spettacoloso.

Qua si è cominciato con BWV 140. Grazie per la segnalazione a Paolo Attivissimo.
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Più Armagnac per tutti

domenica 2 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments



Vedo che anche al Corrier of the Sera (come direbbe Christian Rocca) si sono accorti che l'omeopatia non funziona. Non ho dubbi che al prossimo inserto del sabato ci faranno trovare un ricco speciale sulle cure alternative, ma bisogna accontentarsi, no?

Che l'omeopatia sia una cosa di dubbia efficacia è ovvio, basta ragionarci un attimo sopra: la cosa sconvolgente dell'articolo è che 200 tra ASL e ospedali rimborsano i rimedi omeopatici.

Tanto valeva rimborsare il latte caldo e Cognac che tanti prendono per il raffreddore: conoscete mica qualche ASL che lo faccia? La bottiglia di Armagnac è quasi finita :-)

P.S.: segnalato da Walking Class

Ubik - P.K. Dick

sabato 1 dicembre 2007 Posted by tfrab 0 comments



Di cosa parla?


Il libro inizia come il più classico dei romanzi di science fiction. Ambientato nel 1992, decisamente futuro per quando è stato scritto, Joe Chip e il cyborg Glen Runcifer si muovono in un mondo di psionici, precog, porte dal pessimo carattere che si aprono solo a pagamento. Anche la morte è diversa: non si viene più seppelliti, ma tenuti in uno stato ibernato di semi-vita.

Dopo questo inizio "convenzionale" accade che la realtà inizia, letteralmente, a sfaldarsi, come i tenues y eternos intersticios de sinrazón teorizzati da Borges: morti inspiegabili, incoerenze spazio-temporali, messaggi misteriosi che appaiono nei posti più impensati.

Si chiude con un epilogo magistrale: girata l'ultima pagina controllerete le monete che avete in tasca con una certa inquietudine.

Perchè leggerlo?

P.K. Dick è uno dei grandi della letteratura del XX secolo, capace come pochi altri di mettere in evidenza le nostre inquietudini, le assurdità del nostro tempo e soprattutto l'ambiguità di quella cosa che chiamiamo realtà. Temi poi ripresi al cinema in tante opere tratte dai suoi libri, come Total Recall, o di altri, l'esempio più famoso è senza dubbio The Matrix. Questo è uno dei suoi romanzi migliori, non potete perdervelo.

Perché non leggerlo?

Non riesco davvero a pensare un solo motivo per cui non valga la pena leggerlo. Il libro è bellissimo, non troppo lungo (240 pagine), coinvolgente fino alla fine. Non vale neanche dire "a me non piace la fantascienza", perché, tutto sommato, dei temi soliti della science fiction ce ne sono pochini . Insomma, spegnete 'sto computer e andate a comprarlo! :-)

Fair use! Ovvero una citazione

«Io sono Ubik. Da prima che l'universo fosse, io sono. Io ho fatto il sole e i mondi. Io ho creato gli esseri viventi e le loro dimore. Essi vanno dove io voglio, fanno ciò che io dico. Io sono il Verbo, e il mio nome non viene mai proferito. Sono chiamato Ubik, ma questo non è il mio nome. Io sono e sempre sarò».

Altre recensioni:

http://www.eseresi.it/interventi/ubik_dick/ubik.htm
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