Aspettando l'epidemia
Dopo un inizio "decisionista" il Governo sembra di nuovo in difficoltà con l'eterno problema dei rifiuti campani. La decisione di venire incontro alle richieste dei residenti di Chiaiano può essere vista come saggezza politica, ma anche come la prima breccia in un muro destinato a sgretolarsi.
Fatto sta che, per ora, l'unica alternativa all'esportazione dei rifiuti in Germania sembra essere portarli in Lombardia o Liguria.
Sui comitati locali, tanto critici verso la discarica, uno dovrebbe tacere, non avendo certo letto tutto il dossier. Però non possiamo fare a meno di dare ragione ai tecnici del ministero quando parlano di una cifra per smaltire i rifiuti attorno agli 80 euro/tonnellata, più o meno in linea con le quotazioni di mercato attuali.
Sostenere, come fanno Ennio Forte e gli altri esperti di parte, che smaltire in una discarica sotto casa sia il doppio più caro che mandare i rifiuti a bruciare dall'altra parte d'Europa mi pare piuttosto ardito. I termovalorizzatori sono impianti complessi e costosi, la discarica è solo un grosso buco ben pavimentato. In più a Chiaiano non si deve neanche scavare, per cui...
Divertente anche la storia della falda a 170 metri dal piano campagna. Considerate che la vecchia normativa, tanto per darvi un'idea, prevedeva 2 metri di distanza tra falda e discarica per le cosiddette 2C, impianti in grado di ricevere rifiuti industriali molto pericolosi, altro che i sacchettini di spazzatura.
Insomma, le argomentazioni dei residenti, in preda ad evidente sindrome NIMBY, sembrano quanto mai speciose. Mentre a Napoli ci si balocca con gli esposti alla magistratura le temperature salgono, e con loro il rischio di una qualche, catastrofica, epidemia.
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