Il Progetto Enhance Health è stato promosso dall'Unione Europea. In particolare è stato effettuato uno studio sull'inceneritore di Forlì. Girando un po' in rete si trova anche il documento completo, ma direi che la sintesi è più che sufficiente per i nostri scopi.
Ci sono due aspetti interessanti del documento. Il primo è quello strettamente chimico, in particolare:
L’analisi chimica delle polveri fini raccolte in modo quantitativamente significativo nel sito di massima ricaduta delle emissioni provenienti dai due inceneritori di Coriano, non sono risultate più ricche di metalli pesanti o di altri pericolosi inquinanti organici rispetto a quanto campionato nel sito di minima ricaduta; ciò lascia supporre un ruolo trascurabile degli inceneritori nell’inquinamento complessivo da polveri all’interno dell’area industriale esaminata
che vuol dire che le emissioni degli inceneritori, in termini di polveri sono pochissime, e del tutto trascurabili, con buona pace di Montanari e altri amici di Grillo.
Le diossine invece?
I contenuti di diossine e dibenzofurani (PCDD e PCDF) sono risultati paragonabili a quelli riportati in letteratura per siti rurali o suburbani ovvero molto più bassi di quelli riportati per alcune aree industriali europee o US
che vuol dire che nell'area non ci sono diossine in quantità superiori a un qualsiasi sito rurale, cioè aperta campagna. In altre parole l'inceneritore in questione non emette inquinamento apprezzabile, mentre la situazione in una qualunque zona industriale è molto peggio.
L'altro aspetto è quello epidemiologico: in questo caso ci sono meno certezze. Infatti da un lato abbiamo una anomalia "negativa" nella popolazione femminile:
nelle femmine la mortalità per tutte le cause non evidenzia rischi superiori;solo nelle aree a maggior concentrazione emergono aumenti di rischio per i tumori totali ed alcuni del tratto gastroenterico e della mammella, mentre complessivamente l’incidenza di tumori è nella norma (eccetto il colon-retto): tale ultima popolazione è quantificabile nel 5,1% dell’intera popolazione
dall'altro un dato "positivo":
In sintesi, per la mortalità generale si osserva un rischio ridotto del 12% per i maschi e un 14 % nelle donne
e inoltre:
Anche per l’incidenza complessiva (nuovi casi di tumore) si osserva una riduzione del rischio dell’8% per i maschi e un aumento del 3% nelle donne (statisticamente non significativi).
se uno volesse ragionare in maniera capziosa avrebbe materiale per argomentare che vivere vicino agli inceneritori fa sostanzialmente più bene che male. Più seriamente sembra chiaro che i dati epidemiologici non sono, almeno in questo caso, totalmente affidabili. il motivo del resto è spiegato nelle conclusioni:
Più precise informazioni sugli effetti degli inceneritori sulla salute, in particolare su malattie rare sono infatti raggiungibili solo con studi che coinvolgano una popolazione più numerosa, al fine di raggiungere una adeguata potenza statistica
Insomma, è bene studiare gli effetti sulla salute degli inceneritori, è sbagliato però fare campagne allarmiste.