La Vita sulla Terra – N Eldredge
“La Vita sulla Terra”, di N. Eldredege, è un vademecum della biodiversità, pubblicato in Italia da Edizioni Codice, che sto leggendo durante le vacanze estive (a proposito, sulle Dolomiti sono totalmente d’accordo con l’Unesco). Il libro parte con una serie di saggi sulla biodiversità, che occupano le prime 115 pagine, per poi lasciar spazio ad una piccola enciclopedia della vita sulla terra. Nonostante la mole del saggio, che conta più di novecento pagine, il tutto risulta molto leggibile. Superati i primi capitoli la scelta migliore, secondo me, è di saltare qua e là, secondo il proprio istinto, magari trascinando la lettura del libro anche per diversi mesi. Alla fine il quadro che emerge è affascinante: la Terra è davvero un organismo vivente, con una complessità e una interdipendenza tra i suoi abitanti incredibile. Adesso credo di aver capito un po’ meglio cosa intendesse J Lovelock con l’idea di Gaia. Prendete ad esempio l’energia idroelettrica, molto sfruttata a tutte le latitudini: sembrerebbe una fonte energetica quanto mai pulita, alla fine si tratta solo di un mucchio d’acqua, no? Certo, qualche volta si sente parlare genericamente dei pesanti effetti sugli ecosistemi, ma per chi non è biologo (me incluso) la problematica rimane astratta. Eccovi un esempio molto concreto dei possibili “effetti indesiderati”:
[..]in Suriname l’allagamento di una densa foresta vergine dovuto alla costruzione di una diga ha causato la morte e la decomposizione di un gran numero di piante. La decomposizione produsse grandi quantità di idrogeno solforato, che avviluppò la regione, tanto che i lavoratori dovettero indossare maschere antigas fino alla decomposizione completa di tutti gli alberi. Come se ciò non bastasse, l’acqua si acidificò e corrose gli elementi metallici della diga. Il giacinto d’acqua, che era relativamente raro, iniziò a diffondersi sul lago a causa dei nutrienti rilasciati dalla decomposizione degli alberi, e la navigazione ne fu rallentata. Le piante galleggianti fornirono cibo, ossigeno e siti di deposizione delle uova agli agenti di due malattie devastanti, la malaria e la schistosomiasi. Le zanzare depongono le uova sulle piante, e i molluschi acquatici, che ospitano gli agenti della schistosomiasi, prosperano nell’acqua lenta. Infine, la vegetazione acquatica blocca i raggi solari, diminuisce i livelli di ossigeno nelle acqua profonde e uccide le piante necessarie ai pesci per la deposizione delle uova.
Più si va avanti e più la complessità del mondo si rivela: c’è da dubitare che ne verremo mai capo, ma d’altronde quello che noi uomini facciamo da tantissimo tempo è ψιλέω e σοψία.
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