How I Learned to Stop Worrying and Love the Nuclear
Pare che si stia pensando di tornare all'atomo. Carlo Stagnaro ha tutte le ragioni quando dice che talk is cheap: per ora di concreto c'è davvero poco. Sorge poi spontanea una domanda: se per gestire quattro sacchetti di monnezza serve l'esercito, che faremo per le scorie nucleari? Chiamiamo i caschi blu? Mah...
Nel frattempo a sinistra ci propineranno la solita litania antinucleare e pro-rinnovabili. Chi ha ragione? Fattibilità e i costi di un piano solare in grande stile sono stati esaminati da Scientific American poco tempo fa. Sulla fattibilità dell'eolico, tanto decantato da Repubblica, cito il Wind Report 2005 della E-ON tedesca, ripreso da Franco Battaglia nel suo libro:
La potenza eolica può sostituire solo molto parzialmente la potenza convenzionale. Tipicamente il 90% della potenza eolica installata deve essere mantenuto come potenza tradizionale se si vuole garantire la costante fornitura energetica.
In altri termini l'eolico non può sostituire mai le altre fonti energetiche, al massimo affiancarle, perchè il vento può smettere di soffiare da un momento all'altro, e bisogna avere una fonte energetica affidabile pena il blackout. Guardando invece la questione da un punto di vista economico i conti sono impietosamente pro-nucleare: per coprire il 10% del nostro fabbisogno energetico ci vorrebbero all'incirca 10 miliardi di euro per 4 reattori nucleari, 24 miliardi di euro per l'eolico e addirittura 240 per il solare. Senza contare che la durata d'esercizio degli impianti di energie alternative è, ad andar bene, la metà.
P.S.: prima di commentare "sì, però, allora Chernobyl?" leggetevi questo :-)
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