Erofilo, chi era costui?
Spinto dai consigli di molti, in particolare da quelli del buon KK, ho approfittato delle ferie appena concluse per leggermi La rivoluzione dimenticata , di L. Russo. Lo scopo principale del libro è rivalutare la Scienza Ellenistica, non mancano però considerazioni più generali, specie sull'attuale crisi scientifica.
All'inizio del saggio Russo determina le caratteristiche che deve avere la Scienza:
- Le affermazioni "scientifiche" non riguardano oggetti concreti, ma enti "teorici" specifici.
- La teoria ha una struttura rigorosamente deduttiva; è costituita cioè da pochi enunciati fondamentali ("assiomi", "postulati" o "principi") sui propri enti caratteristici e da un metodo unitario e universalmente accettato per dedurne un numero illimitato di conseguenze.
- Le applicazioni al mondo reale sono basate su delle "regole di corrispondenza" tra gli enti della teoria e gli oggetti concreti.
La difficoltà nel valutare esattamente il livello di conoscenze di Erofilo e soci è data dal grande numero di testi che sono andati persi. Russo supera questo problema identificando gli echi di quei lavori che si trovano in scrittori successivi. Un lavoro encomiabile, ma anche un grande limite del testo: in alcune parti si devono fare molte assunzioni che, per quanto ragionevoli, non possono essere dimostrate con certezza, proprio a causa della penuria di testimonianze. Molto solide, invece, le testimonianze archeologiche, come il celebre meccanismo di Anticitera, che testimoniano il grande livello degli scienziati "alessandrini".
La trattazione della Scienza moderna risulta molto meno soddisfacente. Protagonisti come Keplero e De Broglie sono liquidati in poche righe. Più in generale a Russo, come esplicitamente ammesso al capitolo 11.8, non va giù la nascita della moderna fisica, distinta dall'antica matematica. È l'hypotheses non fingo la pietra dello scandalo, il distaccarsi dal rigore logico-deduttivo in favore di uno sguardo più aperto sul mondo e i suoi fenomeni.
Si chiude con un gran bell'epilogo, e con un monito: il progresso scientifico non è garantito, e la regressione verso mentalità pre-scientifiche è sempre in agguato.
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