Un augurio, e un regalo, per il nuovo anno
Dalla biografia di Keplero, curata da Anna Maria Lombardi, un fiocco di neve
Nel dicembre 1610 (Keplero, ndb) sta passeggiando sotto la neve, pensando a un dono da regalare per Capodanno all’amico Matthäus Wacker von Wackenfels. Con lui condivide da anni conversazioni eclettiche e brillanti, sui più diversi argomenti scientifici e filosofici. Tra questi il tema del vuoto, la cui esistenza è implicata dalle teorie atomistiche.
Si tratta di un dibattito allora molto acceso, riportato alla ribalta dalla recente diffusione anche alla corte di Praga di un importante carme poetico di Jean Passerat, intitolato Il nulla. E proprio al tema del nulla decide di ispirarsi per individuare il regalo giusto.
Come l’amico è di umili origini e solo grazie alle proprie capacità è riuscito a fare carriera come consulente e avvocato imperiale. Keplero scherza perciò sul fatto che entrambi amano il nulla, come argomento di discussione, e hanno imparato a possedere nulla, nel senso delle condizioni economicamente disagiate. In più Keplero è spesso costretto a sollecitare lo stipendio proprio all’amministrazione in cui Matthäus svolge un ruolo importante. Non si risparmia perciò una battuta: poiché von Wackenfels sa bene che ai matematici “nulla” viene dato, non deve stupirsi che un matematico regali “nulla” a un amico. Ma come rendere concretamente il proposito? Dopo aver preso in considerazione diversi esempi, dal granello di polvere alla goccia d’acqua, Keplero si illumina: la neve che gli si posa lentamente sul cappotto è proprio il regalo che sta cercando. Un fiocco di neve è la rapida condensazione di un impalpabile vapore, che subitaneamente si discioglie di nuovo non appena si posa. Per coincidenza, il termine nix, in latino neve, in tedesco significa nulla. Infine, un fiocco di neve è a forma di stella e viene dal cielo: dunque, quale miglior regalo per l’anno nuovo?