L'evoluzione della cultura - LL Cavalli Sforza

domenica 7 novembre 2010 Posted by tfrab
Libro molto interessante, letto in versione ebook grazie alla nuova sezione di IBS, e scritto da un gigante del settore. Il tema di fondo è l'analogia tra evoluzione di Darwin e quella culturale. La panoramica è ampia, e invevitabilmente poco profonda, eppure il testo è una lettura piacevolissima e stimolante.

Purtroppo il nostro conferma come molti grandi scienziati abbiano idee un po' limitate quando si parla di filosofia, epistemologia ed affini.

Si parte con le solite banalità su Galileo e la Chiesa che frena lo sviluppo del libero pensiero, per finire con un terrificante capitolo XVI, in cui praticamente tutta la Filosofia, da Platone a Cartesio, compresi i loro successori, viene liquidata in due righe, giudicandola ormai superata. La fine, secondo Cavalli Sforza, sarebbe imminente grazie ai grandi progressi nello studio della mente, tanto che "in poche decine di anni il pensiero umano potrà capire il pensiero umano".

Sarebbe ingeneroso voler mettere in croce un pensatore così brillante per due righe assolutamente marginali nell'economia dal saggio, che ha ben altri obiettivi. Però mi permetto di dissentire da simili affermazioni. In primo luogo perché è l'emergere della Filosofia che ha aperto la strada al Logòs e poi alla Scienza: giudicarla superata vuol dire avere le idee piuttosto confuse sulle radici della propria professione. In secondo luogo perché i grandi pensatori della storia dell'uomo, e le religioni che alcuni di essi professavano, hanno ancora oggi molto da dire. Dubito che al senso profondo della nostra esperienza potrà mai bastare la comprensione delle basi biochimiche del suo funzionamento, e non credo che il mistero profondo della nostra esistenza sia tanto semplice da sciogliere: per citare Hayek (h/t to Sisma)

“Esisterà sempre una parte della nostra conoscenza che non potrà essere
controllata dall’esperienza, poiché ne costituisce il principio ordinatore, nel
senso che è implicita nell’apparato di classificazione con cui conseguiamo le
varie esperienze”.


Insomma, ho il sentore che l'ottimismo di Cavalli Sforza non sopravviverà alla prova del tempo, ma non ho prove per dimostrarlo: wait and see, ma noi non saremo lì per sapere come è andata a finire.
(e comunque da quando ho aperto il blog ho dato del pirla JD Watson, P Krugman e ora Cavalli Sforza. Praticamente tre premi Nobel: sarà il caso di darsi una regolata? :-P)