Il buono dell’economia – L Zingales G Salvini

domenica 16 maggio 2010 Posted by tfrab 2 comments

zingsalv Etica e Mercato, di solito, sono una coppia che fatica ad andare d'accordo. Aggiungeteci un certo uso strumentale dell'etica applicata all'economia, e pensare di pubblicare qualcosa di sensato può sembrare velleitario. Eppure Luigi Einaudi scriveva:

"Tutti coloro che vanno alla fiera (quella di campagna, un'immagine che Einaudi utilizza per spiegare cos'è il mercato) sanno che questa non potrebbe aver luogo se, oltre ai banchi dei venditori i quali vantano la bontà della loro merce, ed oltre alla folla dei compratori che ammira la bella voce, ma prima vuole prendere in mano le scarpe per vedere se sono di cuoio o di cartone, non ci fosse qualcos'altro: il cappello a due punte della coppia di carabinieri che si vede passare sulla piazza, la divisa della guardia municipale che fa tacere due che si sono presi a male parole, il palazzo del municipio, con il segretario ed il sindaco, la pretura e la conciliatura, il notaio che redige i contratti, l'avvocato cui si ricorre quando si crede di essere a torto imbrogliati in un contratto, il parroco, il quale ricorda i doveri del buon cristiano, doveri che non bisogna mai dimenticare nemmeno alla fiera". Insomma regole, principi e istituzioni.

Le premesse per parlare con cognizione di causa di etica e mercato, quindi, ci sono. Giampaolo Salvini è un bell'esponente di quella Chiesa capace di confrontarsi con la modernità e la secolarizzazione sforzandosi di capire il mondo che la circonda senza perdere la dimensione profetica propria del Cristianesimo. Luigi Zingales è un economista liberale capace, per quanto emerge dal dialogo, di un pensiero originale ed interessante. L'unico difetto del libro è una certa tendenza a vagare qua e là, senza arrivare ad una vera sintesi. Eppure qualche riflessione interessante si coglie, e ripaga l'investimento, non elevatissimo, in tempo e soldi. Visto quanto successo di recente qui in Europa mi sento di sottoscrivere questo:

"L'etica, dunque, va praticata più che predicata.E non possiamo illuderci che basti richiamarsi ad essa per uscire più forti dalla crisi. Anzi, forse, stiamo correndo il rischio opposto: come ha osservato il direttore editoriale dell'Institute of Economic Affairs, Philip Booth, «non è facile distinguere un comportamento etico da uno non etico quando i governi distorcono il funzionamento dei mercati» (per esempio, applicando la regola del too big to fail, o creando «incentivi alle banche per comportarsi incautamente»). «Il comportamento etico - insiste Booth - può promuovere, anzi promuoverà, mercati più stabili ed efficaci. Il problema è che quando i governi interferiscono, e nella misura in cui l'hanno fatto finora, non possiamo sapere quale comportamento crei ricchezza e quale comportamento alimenti il boom»”

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C’è grossa crisi

lunedì 10 maggio 2010 Posted by tfrab 0 comments

toomuchdebt

L’idea di fare ulteriore debito per sanare quello accumulato è probabilmente poco sensata. Lo spiegano benissimo Mario Seminerio, Michele Boldrin e Antonio Martino, che giustamente fa notare:

“Einaudi era consapevole che la causa fondamentale dell’instabilità monetaria risiede nella “monetizzazione del debito”, nella possibilità cioè degli Stati di finanziare le proprie spese con l’inflazione, e vedeva nell’Europa monetaria la soluzione del grave problema. Se la politica monetaria è affidata a una banca centrale autonoma, i singoli Stati non potranno più finanziare le loro spese creando quattrini, cioè inflazionando la propria moneta. Era questa l’ispirazione anche dei fautori delle regole del Trattato di Maastricht: la Bce in base ad esse non può “venire in soccorso” di uno Stato in gravi difficoltà finanziarie acquistandone quei titoli di debito che non riesce a collocare sul mercato. La decisione dell’Ecofin di creare un ”fondo anticrisi” […] autorizza di fatto la monetizzazione del debito a livello europeo, annullando il pilastro sul quale si sarebbe dovuta basare la stabilità dell’euro e rendendo possibile a livello europeo quell’inflazione che ha caratterizzato in varia misura la sovranità monetaria nazionale.”

Ora signori, se proprio si deve monetizzare, credo vada presa nella giusta considerazione questa proposta assolutamente geniale, anzi facciamo LibertyFirst ministro dell’Economia, comunque vada non sarà peggio di Tremonti :-D

If you want to succeed, double your failure rate

sabato 1 maggio 2010 Posted by tfrab 0 comments

"The cord that tethers ability to success is both loose and elastic. It is easy to see fine qualities in successful books or to see unpublished manuscripts, inexpensive vodkas, or people struggling in any field as somehow lacking. It is easy to believe that ideas that worked were good ideas, that ideas and plans that did not were ill conceived. And it is easy to make heroes out of the most successful and to glance with disdain at the least. But ability does not guarantee achievement, nor is achievement proportional to ability. And so it is important to always keep in mind the other term of the equation - the role of chance"

 

(Leonard Mlodinow- The Drunkard’s Walk)

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