Asce di Guerra - Wu Ming

mercoledì 23 dicembre 2009 Posted by tfrab

"Certi uomini sono quello che i tempi richiedono. Si battono, a volte muoiono, per cose che prima di tutto riguardano loro stessi. Compiono scelte che il senno degli altri e il senno di poi stringono nella morsa tra diffamazione ed epica di stato. Scelte estreme, fatte a volte senza un chiaro perché, per il senso dell'ingiustizia provata sulla pelle, per elementare e sacrosanta volontà di riscatto.
La retorica degli alzabandiera e la mitologia istituzionale offrono una versione postuma e lineare della storia. Ma la linearità e l'agiografia non servono a capire le cose. Le frasi fatte e le formule ripetute dai palchi, come dai pulpiti, coprono la rabbia, lo sporco e la dinamite, consegnando al presente quello che chiede. Scavare nel cuore oscuro di vicende dimenticate o mai raccontate è un oltraggio al presente. Un atto spregiudicato e volontario. Le storie non sono che asce di guerra da disseppellire."

L’inizio è un filo retorico, ma Wu Ming scrive bene, e glielo si può perdonare. Asce di guerra è un libro nato dall’incontro del gruppo di scrittori con Vitaliano Ravagli. Partigiano comunista, incapace di adattarsi ai compromessi dell’Italia del dopoguerra, Vitaliano ha scelto la strada più difficile, andando a combattere in Indocina contro i colonizzatori che all’epoca stavano battendo in ritirata. La sua storia, romanzata, è la base di una delle trame principali, di sicuro quella meglio riuscita. Il punto di vista “dal basso” del protagonista si alterna con la storia, e la politica internazionale, di quegli anni. A fare da filo conduttore è l’indagine di un giovane avvocato, che cerca di ricostruire gli eventi, muovendosi attraverso la società italiana contemporanea.

Che rimane finito il libro? Anzitutto l’impressione che in Italia di gente che scrive meglio di Wu Ming ce ne sia davvero poca. “Scavare nel cuore oscuro di vicende dimenticate” è un obiettivo raggiunto pienamente: il giro con Vitaliano attraverso i “sentieri dell’odio” è appassionante, ed è facile immedesimarsi con la rabbia nata dalle ingiustizie e gli orrori subiti. Eppure, se è immediato simpatizzare con i partigiani descritti del libro, e con la loro sete di giustizia, mi pare ci sia una grossa omissione nel racconto. Il mondo contro cui Ravagli e i suoi hanno combattuto è stato responsabile di molti orrori, ed è probabile che anch’io mi sarei battuto contro fascisti e nazisti. Ma l’alternativa che i comunisti avevano in mente, negli anni a venire, non si è dimostrata molto meglio, e queste considerazioni sono assenti, fatta eccezione per una breve postilla a fine libro. Non è necessariamente un grande difetto: l’intento del libro è raccontare la storia volutamente da una parte, cercando di scavalcare “le frasi fatte e le formule ripetute dai palchi”. E su questo non si può che applaudire il risultato.

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  1. L'indirizzo che hai messo per leggere la postilla finale è riservato e non accessibile, qui:
    http://www.wumingfoundation.com/italiano/Asceonline.zip
    c'è il testo integrale da scaricare gratis.
    A chi interessa c'è tutta la produzione di Wuming disponibile per il download gratuito e questo per motivi secondo me abbastanza ovvi non ne danneggia le vendite anzi.

  2. ops, ho fatto confusione con le opzioni di google docs, adesso si dovrebbe vedere. grazie per la segnalazione