Quando il Far East trova il suo Far West

sabato 4 aprile 2009 Posted by tfrab

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“[…]si completa così, nel silenzio più totale, una delle ultime tappe della globalizzazione, e l’incontro tra due delle culture più distanti al mondo. In Africa, il loro nuovo Far West, i cinesi scoprono improvvisamente i grandi spazi, l’esotismo, il rifiuto, il razzismo, l’avventura individuale, o addirittura spirituale. Si rendono conto che il mondo è più complesso di quanto sostenga Il quotidiano del popolo. Questi emigranti diventano tanto dei predatori quanto eroi della propria storia, conquistadores e samaritani. Hanno, ovviamente, la tendenza a restare tra loro e mangiare come a casa propria, non si sforzano di imparare le lingue autoctone, e nemmeno il francese o l’inglese, e mostrano spesso un moto di disgusto all’idea di uniformarsi ai costumi locali, o addirittura di sposare una donna africana! A forza di barricarsi dietro le loro grandi muraglie per millenni, i cinesi sembrano aver perduto la voglia di adattarsi alle altre civiltà e coabitare con esse. Ma nessuno torna indenne dall’Africa: i loro viaggi, le loro scoperte scuotono la Cina dalla sua inerzia tanto quanto ha fatto, negli anni ottanta, la conversione al capitalismo”

(S. Michel, M. Beuret, Cinafrica)