Greenreport.it: dove si discute fraternamente del nucleare

giovedì 26 marzo 2009 Posted by tfrab

image[…]la disputa aveva raggiunto il suo culmine. Erano intervenuti gli arcieri, a un cenno di Bernardo Gui, a impedire che le due schiere venissero definitivamente a contatto. Quali assedianti e assediati, da ambo le parti le mura di una rocca, essi si lanciavano contestazioni e improperi, che qui riferisco a caso, senza più riuscire ad attribuirne la paternità, e fermo restano che le frasi non furono pronunciate a turno, come avverrebbe in una disputa nelle mie terre, ma all’uso mediterraneo, l’una che si accavalla all’altra, come le onde di un mare rabbioso.

Questa la descrizione data da Umberto Eco, nel Nome della Rosa, di una zuffa tra monaci, nata da astruse questioni teologico-politiche. L’immaginario monaco tedesco, Adso da Melk, rimane molto colpito dalla tendenza tutta nostrana ad azzuffarsi ferocemente senza seguire un filo logico preciso. Mi ricapita spesso di pensare a quel brano, letto molti anni fa, specie di fronte a sparate come questa di Mario Tozzi, su greenreport.it. E lo dico con un certo dispiacere, visto che di solito su quel sito sanno fare meglio.

Si comincia con la stravagante affermazione che l’uranio è un combustibile fossile, e già qui ci sarebbe molto da dire, considerando che il nostro è geologo. Poi apprendiamo che le riserve di uranio basteranno per meno di 50 anni, il che è semplicemente falso. I calcoli sul costo dell’energia sono assolutamente speciosi. Perché dobbiamo aspettare che tutte le scorie siano decadute? Allora le discariche di rifuti speciali contenenti metalli pesanti cos’hanno, costo infinito? Non mi risulta, infatti, che dopo diecimila anni il mercurio o l’arsenico si trasformino in composti meno pericolosi. Non sarei neanche così sicuro che ci vogliano dieci anni per le centrali, anche se lì dipende molto da autorizzazioni e burocrazia. Non ho tempo e voglia di proseguire con la descrizione delle inesattezze contenute nell’articolo. Mi limito a far notare che secondo Tozzi non possiamo costruire centrali perché siamo un paese a rischio sismico. Si vede che i 55 reattori nucleari presenti in Giappone, dove i terremoti sono molto più frequenti e potenti del nostro, me li sono sognati.

Insomma, Adso aveva più ragione di quanto egli sospettasse, tanto che per trovare un italiano in grado di ragionare davvero bisogna sempre andare al di là delle Alpi. Io, da parte mia, invito davvero chi passa di qua a studiarsi un po’ meglio  la questione. Ci sono libri ottimi, ad un livello divulgativo, e altri un minimo più avanzati, ma comunque accessibili. Senza contare le risorse internet, liberamente accessibili, come Archivio Nucleare. Insomma c’è l’imbarazzo della scelta: le zuffe lasciatele ai monaci :-)

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