Il nuovo gassificatore di Malagrotta

domenica 16 novembre 2008 Posted by tfrab

plasma-gasification02 Si fa un gran parlare, in questi giorni, del nuovo gassificatore di Malagrotta, sequestrato appena prima dell'inaugurazione dalla magistratura. Capire cosa sia successo osservando i fatti "dall'esterno" è difficile, secondo il governatore Marrazzo:

"[...]c'erano due problemi. Uno riguardava lo stoccaggio dell'ossigeno che era troppo grande. L'azienda l'ha smantellato e portato a norma. L'altro, piu' complesso, riguarda la certificazione di prevenzione incendi sulla quale, evidentemente, ci sono state diverse interpretazioni: per i Vigili del Fuoco puo' essere rilasciata a cantiere aperto, mentre per la magistratura bisogna avere una certificazione complessiva[...]''

messa così sembra una situazione facilmente risolvibile, lo stesso Manlio Cerroni è sicuro di poter riaprire tra qualche giorno l'impianto. Rimangono le inevitabili polemiche sul gassificatore. Tuttavia Il fatto che in passato la tecnologia usata non abbia dato buoni risultati non significa nulla: se avete voglia di leggervi questo documento dell'ENEA, ad esempio, scoprirete che:

"i gassificatori sono poco diffusi in Europa, dove le esperienze connesse ad impianti commerciali hanno fornito risultati deludenti (es. Greve in Chianti in Italia, Thermoselect e Siemens in Germania), ma abbastanza affermati in Giappone dove sono presenti - in posizione minoritaria - accanto agli inceneritori. Il realizzando impianto di Roma (Malagrotta), ad esempio, è un gassificatore basato su tecnologia derivata da quella Thermoselect ma priva del primo stadio di pirolisi, fatto reso possibile dall’alimentazione di CDR anziché di RUR non trattati."

insomma si tratta dell'evoluzione della tecnologia che non ha funzionato. Le promesse saranno mantenute? E l'impianto gestito bene? Ho fiducia che sarà così: rimane il fatto che questi gassificatori sono usati in Giappone, dove come tecnologia non mi risulta abbiano molto da imparare da noi. Anzi magari siamo noi a dover imparare qualcosa dai tantissimi paesi in cui l'incenerimento dei rifiuti viene praticato senza tanti drammi. Citando ancora il documento dell'ENEA:

"Sfruttando la percezione negativa dell’opinione pubblica nei confronti della termovalorizzazione diretta dei rifiuti (che si può ritenere frutto di disinformazione o di cattiva informazione molto spesso “gridata”, più sui media che in ambito tecnico-scientifico, per motivi ideologici o meri interessi economici) vengono anche proposte come alternativa tecnologie che risultano, di norma, ancora ad uno stadio sperimentale e che poco o nulla hanno a che fare con il recupero energetico, ma che si configurano più come tecniche di pretrattamento dei rifiuti, da destinare successivamente a recupero energetico ovvero allo smaltimento in discarica. Il numero di tali tecnologie, se si considerano anche quelle che si propongono sostanzialmente nei progetti, è piuttosto elevato, dell’ordine delle decine. Se si ragiona tuttavia in termini di maturità commerciale ed impianti, la situazione si presenta assai diversa. La gassificazione costituisce al momento l’unica tecnologia che si configura come competitiva all’incenerimento per la valorizzazione energetica del rifiuto urbano indifferenziato e del CDR."

Parole che mi sento di sottoscrivere in pieno, ma che rimarranno vox clamantis in deserto finché non si riesce a riportare un po' di buonsenso nelle nostre italiche zucche.