La Francia non vuole l'OGM biologico

sabato 12 gennaio 2008 Posted by tfrab

Tempi duri per i militanti anti-OGM, vista la scadenza della moratoria imposta dall'UE all'utilizzo di organismi geneticamente modificati. Una delle colture approvate è il cosiddetto Mon 810, un mais geneticamente modificato per produrre delle tossine in funzione anti-parassita.

Detta così sembrerebbe pericoloso, in realtà si tratta di una proteina prodotta dal Bacillus thuringiensis, usato in agricoltura biologica. Il mais in questione è stato dichiarato sicuro dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, e viene usato da tempo in tutto il mondo, come mostra la tabella di fianco. Lo stesso mais è di recente risultato più sicuro delle colture tradizionali, ma la notizia è stata ignorata da molti mass media, provocando la reazione feroce dell'autorevole Nature.

Tuttavia l'Austria si è opposta di recente alla sua introduzione, e sembra che la Francia ne voglia vietare l'utilizzo. Le ragioni appaiono decisamente poco tecniche e molto politiche, confermando così le accuse di protezionismo rivolte in sede di WTO all'Europa. In Italia abbiamo un ministro che su un tema simile ha dichiarato: "Ci atterremo ai pareri scientifici, ma siamo eticamente contrari". Siamo inoltre nel paese dove in finanziaria si sono scandalosamente trovati i soldi per finanziare l'associazione "Liberi da OGM" di Mario Capanna.
Suona quanto mai sensato il monito di Nature:
"[...]having a ‘knowledge-based economy’ was once thought to be the only way
forward for a Europe of highly paid employees and scant natural resources
[...]And it now appears that only certain types of knowledge are welcome by some
of its national leaders, press and activists"
Per avere maggiori informazioni sul mais in questione vi rimando a questa pagina, ricchissima di documentazione. Per uno sguardo più generale sugli OGM potete consultare questo documento dell'ANPA, del 2002, o il sito dell'associazione Galileo 2001. Nella blogosfera imperdibili Dario Bressanini e Fausto Carioti.
Infine se potete passare in libreria c'è questo testo di Adriana Bazzi e Paolo Vezzoni, ricco di informazioni ma abbastanza accessibile anche senza competenze in materia.