L'eleganza del riccio/2

venerdì 26 ottobre 2007 Posted by tfrab
Matteo Bordone fa delle belle recensioni cinematografiche: voglio provare a fare qualcosa del genere con i libri. Dato che più di una persona è passata di qui in cerca del libro di M. Barbery comincerò da questo libro, rielaborando roba scritta qua e la.

Di cosa parla?

Il romanzo è ambientato in un palazzo della Parigi benestante, dove abitano una portinaia con una segreta passione per i libri e una bambina troppo intelligente per la sua età. Le loro vite saranno avvicinate, e cambiate per sempre, dall'arrivo di un terzo personaggio.

Perché leggerlo?

E' una lettura piacevolissima, che parla dell'amore per la Filosofia, la Letteratura, il Giappone, ma soprattutto dei piccoli attimi di grande felicità che passano nella nostra vita, e che non sempre siamo in grado di cogliere.

Ideale da leggere con i primi freddi autunnali, insieme ad una tazza di tè.

Perché non leggerlo?

Nel libro si fa un po' di "metaletteratura": a qualcuno potrebbe non piacere. Se siete ghiotti di best seller, tipo Ken Follett o Dan Brown, non è la lettura ideale: pur non essendo affatto noioso richiede un minimo di attenzione.

Fair use! Ovvero una citazione:

Il tè non è una bevanda qualunque: quando diventa rituale, rappresenta tutta la capacità di vedere la bellezza nelle piccole cose.

Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'attimo una gemma di infinito?Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell'accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perché il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi, ha la straordinaria virtù di serena armonia nell'assurdità delle nostre vite.

Sì, l'universo tende serenamente alla vacuità, le anime perdute rimpiangono la bellezza, l'insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. Scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce. E, a ogni sorso, il tempo si sublima.
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